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Un portale a cura di Marco Ilardi

Dinastie reali: gli Angioini a Napoli

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Gli Angioini a Napoli regnarono per circa due secoli, precisamente dal Duecento al Quattrocento quando, sul trono, subentrò la dinastia degli Aragonesi con Alfonso I, detto il Magnanimo, padre di Re Ferrante.

La famosa dinastia reale francese visse, durante il regno, periodi turbolenti alternati a periodi di pace e prosperità: numerosi furono i cambiamenti, gli ampliamenti urbanistici e le meraviglie architettoniche che questi sovrani portarono nella splendida città partenopea.

In quest’articolo scopriremo le curiosità legate alla famiglia reale e, soprattutto, il modo in cui la città di Napoli si è evoluta nel corso della storia del loro regno.

L’avvento degli Angioini a Napoli con Carlo d’Angiò

Carlo d’Angiò fu il capostipite della dinastia angioina, che regnò a Napoli per ben due secoli.

La sua ascesa al trono fu frutto di pura fortuna e astuzia: a Napoli, all’epoca, a stare sul trono erano gli Hohenstaufen, casato ducale e imperiale di origine svedese, che spesso ebbe dissapori con la chiesa e la figura papale. Fu proprio con il Papa che Carlo strinse un accordo, prestandogli soccorso e un tributo di diecimila once d’oro per poter avere per sé il trono di Napoli una volta cacciati via gli Hohenstaufen. Il papa fu ben lieto di accettare questo accordo, perché sapeva che con l’avvento degli Angioini il clero avrebbe potuto restaurare quel potere che nel Mezzogiorno era andato perduto ormai da un po’.

E così Carlo divenne re di Napoli nel 1246; già padrone del regno di Sicilia che perse in seguito ai Vespri siciliani, il nuovo re riuscì grazie a contratti matrimoniali ad entrare in possesso di tantissimi titoli come re di Gerusalemme, la Provenza, re d’Albania e principe d’Acaia.

Partecipò alla settima e ottava crociata, al fianco di suo fratello, Luigi IX re di Francia e fu proprio questo ad attirare a sé il consenso e l’appoggio del clero e in particolare dei vari Papi che conobbe durante la sua vita e il suo regno.

Fu un abile stratega in ambito bellico: le sue vittorie in battaglia e le ricchezze che ne derivarono lo portarono a fondare una sorta di piccolo impero mediterraneo.

Morì a Napoli nel 1285, poco prima della realizzazione del suo progetto che di riconquista del Regno di Sicilia. Ma la dinastia che lui stesso aveva creato sarebbe durata sul trono di Napoli per almeno altri centocinquant’anni.

La dinastia Angioina

Molti furono i re e regine di questa dinastia a succedersi al trono col passare degli anni.

Tra i regnanti principali possiamo sicuramente nominare, oltre a Carlo I d’Angiò:

  • Carlo II d’Angiò: detto lo Zoppo, fu il figlio e diretto successore di Carlo I; riuscì a portare in auge il progetto del padre di riconquista della Sicilia: dopo una lunga guerra contro Federico III e la pace di Caltabellotta, si assicurò alla morte di quest’ultimo il ritorno del Regno di Sicilia nelle mani dei d’Angiò.
  • Roberto I: detto il Saggio. Fu un uomo dedito alla cultura, un vero e proprio mecenate. Diede a Napoli un lodevole prestigio a livello culturale ma anche politico. Purtroppo, come spesso accadeva a quei tempi, vide i suoi unici due figli morire e fu costretto a nominare come legittima erede sua nipote Giovanna, all’epoca bambina di soli tre anni.
  • Giovanna I: prima sovrana della dinastia ad essere napoletana, fu molto amata dal suo popolo. Ereditò un regno che stava quasi sull’orlo del devasto, a causa della reggenza che ci fu tra la morte dello zio e il raggiungimento della sua maggior età per poter regnare; ma come lo zio fu una donna brillante e dalla spiccata intelligenza: grazie a lei sia il regno di Napoli che la dinastia angioina stessa conobbero un periodo florido e di massimo splendore.

Il simbolo angioino emblematico: il Maschio

Nel periodo in cui Carlo diventò sovrano di Napoli, nella città erano presenti solo due castelli: il Castel dell’Ovo e il Castel Capuano. Quest’ultimo, costruito durante il periodo normanno a Napoli, era di solito considerato la residenza reale. Questo almeno fino a Carlo I d’Angiò, che una volta visitato, dichiarò da subito che il castello era del tutto inadatto per ospitare un re.

Fu per questo che nel 1279, una volta dato il progetto in mano all’architetto Pierre de Chaule, iniziò la costruzione del nuovo castello, terminata in poco più di tre anni, tempistica velocissima data la grandezza e l’ubicazione della fortezza. Si può considerare la costruzione della stessa una sorta di capriccio, dato che Carlo I non vi visse mai. Il primo re che soggiornò nel castello fu proprio il figlio, Carlo II, che oltre a considerarlo sua residenza fissa, ne apportò modifiche e non pochi abbellimenti.

Durante il regno di suo figlio Roberto, detto il Saggio, il castello divenne un vero e proprio centro culturale, dovuto alla predisposizione del nuovo re nei confronti della cultura e la sua sensibilità al bello. Roberto era un vero e proprio mecenate: ospitò uomini di lettere importantissimi come Petrarca e Boccaccio, ma anche pittori come Giotto.

Durante il regno di Giovanna, invece, il castello conobbe un primo declino, dovuto ad una sua temporanea fuga in Francia: al ritorno della regina, infatti, il castello dovette affrontare un’importante ristrutturazione, dovuta ai frequenti e pesanti saccheggiamenti da parte di Luigi il Grande, re d’Ungheria.

L’unica testimonianza della dinastia angioina rimasta all’interno del castello è la Cappella Palatina, in stile interamente gotico, formata da una sola navata. È una parte del castello molto importante e che vale la pena di essere visitata, soprattutto per i famosi frammenti di affresco del Vecchio e Nuovo Testamento realizzati dal celebre Giotto.

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