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Un portale a cura di Marco Ilardi

Massoneria a Napoli: l’età d’oro del ‘700

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Nelle oscure pieghe della storia della città di Partenope del XVIII secolo, si cela un’enigmatica presenza che ha suscitato curiosità e sospetti nel corso dei secoli: la massoneria a Napoli. In un’epoca dominata da intrighi di corte, complotti politici e tensioni sociali, le logge massoniche si stagliavano come luoghi avvolti da un velo di mistero, inaccessibili agli occhi indiscreti. Napoli, con le sue strade strette e tortuose, i suoi vicoli bui e i suoi palazzi maestosi, nascondeva segreti oscuri che solo pochi eletti osavano esplorare. Le ombre della notte si fondevano con le trame intricate della massoneria, lasciando intravedere solo sfuggenti indizi di un mondo sconosciuto e proibito. È in questa atmosfera di sospetto e suggestione che ci addentriamo nell’analisi della presenza massonica a Napoli nel turbolento XVIII secolo, scrutando le tenebre per gettare luce sui segreti celati dietro le facciate opache della società partenopea.

Che cos’è la massoneria?

Nell’ombra polverosa dei secoli passati, tra gli angusti vicoli e le imponenti mura di antiche città, si nasconde un’organizzazione avvolta da un’aura di mistero: la massoneria. Questo enigmatico ordine, con le sue radici profonde e le sue tradizioni secolari, si erge come un monumento di conoscenze occulte e segrete che pochi hanno avuto il privilegio di scrutare da vicino. La massoneria non è soltanto una semplice congregazione di individui, bensì un intricato labirinto di simboli, rituali e insegnamenti esoterici che si perdono nella notte dei tempi.

Ma che cos’è realmente la massoneria? È una domanda che ha tormentato le menti curiose e inquiete di coloro che si sono avventurati nei recessi oscuri di questo misterioso ordine. La massoneria è una fratellanza iniziatica, un sodalizio segreto che trae le sue origini dalle antiche corporazioni di costruttori medievali, i maestri muratori, le cui abilità nell’arte dell’edificazione simboleggiavano la ricerca della perfezione morale e spirituale. Tuttavia, con il trascorrere del tempo, la massoneria si è trasformata in qualcosa di più complesso e sfuggente, abbracciando una vasta gamma di conoscenze filosofiche, esoteriche e spirituali.

Al centro della pratica massonica si trovano i rituali iniziatici, cerimonie solenni e ricche di simbolismo attraverso le quali i membri vengono introdotti ai misteri e agli insegnamenti della fratellanza. Questi rituali, custoditi gelosamente all’interno delle logge massoniche, sono permeati da un’atmosfera di sacralità e mistero, concepiti per guidare l’iniziato lungo il sentiero dell’illuminazione e della conoscenza.

Non parliamo solo di un’associazione segreta, ma anche un laboratorio di idee, un crocevia di pensiero e di filosofia. Tra i massoni si intrecciano legami fraterni e connessioni intellettuali, alimentate da un profondo desiderio di conoscenza e di crescita personale. Tuttavia, dietro la facciata di rispettabilità e di nobili ideali, si celano anche le ombre più oscure della massoneria, le cui attività segrete e le influenze nascoste hanno alimentato sospetti e teorie del complotto nel corso dei secoli.

Insomma, la massoneria si presenta come un enigma avvolto nel mistero, un’organizzazione dalle molteplici sfaccettature che sfugge alla comprensione degli estranei. È un mondo oscuro e affascinante, popolato da uomini e donne che si muovono tra le tenebre alla ricerca della luce della verità e della conoscenza.

Il Grande Oriente a Napoli

Nel labirinto delle strade strette e dei vicoli oscuri di Napoli, si cela un’enigmatica entità conosciuta come il Grande Oriente. Questa oscura istituzione, avvolta nel mistero e nel segreto, rappresenta il vertice supremo della massoneria nella città partenopea. Il Grande Oriente a Napoli è il cuore pulsante della fratellanza massonica, il luogo dove si incontrano gli adepti illuminati per discutere e deliberare sul destino della società e sulle vie della conoscenza. Ma dietro la facciata di rispettabilità e nobili ideali, si celano anche le ombre più oscure del potere e dell’intrigo, poiché il Grande Oriente esercita un’influenza sottile e sfuggente sui destini della città e dei suoi abitanti. Tra i suoi membri si annoverano uomini di potere e di influenza, le cui azioni e decisioni rimangono avvolte nell’oscurità della segretezza e della conspirazione. Il Grande Oriente a Napoli è il punto focale di un’elaborata rete di alleanze e di intrighi, un luogo dove la verità si confonde con la menzogna e la luce con l’ombra. In questo contesto tetro e misterioso, il Grande Oriente a Napoli si erge come un faro di conoscenza e di saggezza, ma anche come un centro di potere e di manipolazione, il cui vero significato sfugge agli occhi degli estranei e si svela solo a coloro che osano avventurarsi nel cuore buio della massoneria napoletana.

Storia della massoneria a Napoli

La presenza della massoneria a Napoli nel XVIII secolo riveste un significato di rilevanza storica e culturale. Questo periodo, conosciuto anche come l’età d’oro della massoneria, fu caratterizzato da un’espansione significativa dell’organizzazione in diverse parti d’Europa, compresa l’Italia meridionale.

Napoli, con la sua posizione geografica strategica e la sua vivace vita culturale, si presentava come un luogo fertile per la diffusione dei principi massonici. I circoli intellettuali, le accademie e le logge segrete divennero centri di incontro per i pensatori illuminati e i progressisti dell’epoca.

Le logge massoniche a Napoli erano spesso frequentate da esponenti della nobiltà, della borghesia illuminata e anche da alcuni esponenti della Chiesa cattolica, nonostante il conflitto aperto tra la massoneria e l’istituzione ecclesiastica. Questa commistione di classi sociali e interessi culturali contribuì alla varietà e alla ricchezza del movimento massonico partenopeo.

Tra i personaggi di spicco della massoneria napoletana del Settecento, si possono annoverare intellettuali come il filosofo e giurista Gaetano Filangieri, il quale, pur mantenendo una posizione critica nei confronti della Chiesa e del potere monarchico, contribuì a diffondere gli ideali di tolleranza, razionalismo e progresso proprio della massoneria.

Nonostante il clima di tolleranza e relativa apertura culturale, la massoneria a Napoli non fu immune dalle tensioni politiche e sociali del periodo. La lotta per l’indipendenza e per il rinnovamento delle istituzioni portò spesso i massoni napoletani ad essere coinvolti in rivolte e complotti contro il potere costituito.

Uno dei momenti cruciali per la massoneria a Napoli fu rappresentato dalla Rivoluzione Napoletana del 1799, durante la quale i massoni furono attivi protagonisti nei moti popolari contro il dominio borbonico e per l’instaurazione di un governo repubblicano.

Tuttavia, con la restaurazione del potere monarchico dopo la sconfitta dei movimenti rivoluzionari, la massoneria napoletana fu soppressa e perseguitata dalle autorità. Le logge furono chiuse e molti esponenti del movimento furono perseguitati, imprigionati o costretti all’esilio.

La massoneria a Napoli nel XVIII secolo rappresentò un importante crocevia di idee e valori illuministici, contribuendo alla diffusione di principi di libertà, uguaglianza e fratellanza. Tuttavia, la sua storia è anche segnata da conflitti e persecuzioni, riflettendo le tensioni politiche e sociali del periodo.

I personaggi napoletani filo-massonici più importanti

Nelle intricate strade di Napoli, dove le ombre danzano al chiarore delle candele e i segreti si fondono con il respiro della città, emergono figure enigmatiche legate indissolubilmente alla storia della massoneria napoletana. In un’epoca di oscuri intrighi e ambigui accordi politici, alcuni personaggi spiccano come luminose stelle nella notte, intraprendendo un cammino di illuminazione attraverso le logge massoniche.

Tra i protagonisti di questa drammatica commedia umana, figura Gaetano Filangieri, filosofo e giurista la cui mente acuta e visionaria si accese dei principi illuminati della massoneria. Filangieri, con la sua fervente difesa dei diritti individuali e della libertà di pensiero, si erse a paladino dell’ideale massonico, sostenendo una visione progressista della società napoletana del suo tempo.

Accanto a lui, si staglia la figura del duca di Lauro, nobile esponente della borghesia illuminata, il cui sostegno alla massoneria rappresentò una sfida aperta alle convenzioni sociali e al potere costituito. Lauro, con la sua passione per la conoscenza e il suo impegno per il benessere della comunità, si distinse come un leone tra gli uomini, guidando i suoi compagni massoni lungo il sentiero della fratellanza e della ricerca della verità.

Ma l’elenco dei personaggi filo-massonici non si esaurisce qui. Altri nomi si ergono come torri maestose nel panorama della Napoli settecentesca, tra cui spicca quello del marchese di Sambuca, intellettuale illuminato e mecenate delle arti, la cui passione per la conoscenza e l’amore per la libertà lo spinsero verso le logge massoniche, dove trovò un terreno fertile per coltivare le sue aspirazioni spirituali e filosofiche.

Eppure, dietro la luminosa facciata di questi uomini risplendenti si nasconde un’ombra più cupa, fatta di intrighi e tradimenti, di alleanze segrete e rivalità nascoste. La massoneria a Napoli non era immune dalle lotte di potere e dalle tensioni politiche del tempo, e i suoi adepti si trovarono spesso coinvolti in pericolosi giochi di potere che minavano la stabilità della città.

I personaggi filo-massonici dell’epoca della massoneria a Napoli si presentano come figure complesse e contraddittorie, guidate da ideali nobili ma spesso intrappolate nelle reti degli interessi personali e delle rivalità politiche. La loro presenza nel tessuto sociale napoletano del XVIII secolo testimonia dell’influenza e del fascino esercitato dalla massoneria, ma anche delle ombre che si celano dietro il suo splendore apparente.

Le strade e le strutture architettoniche filo-massoniche a Napoli

Nel labirinto di strade strette e tortuose che compongono il cuore antico di Napoli, si celano segreti oscuri e misteri sepolti nel tempo. Tra gli edifici maestosi e le piazze ombrose, emergono tracce indelebili dell’influenza della massoneria, con le sue logge segrete e le strutture architettoniche intrise di simbolismo esoterico.

Una delle strade che svela i suoi segreti più profondi è via Sanità, un luogo carico di storia e di mistero, dove le ombre del passato si fondono con il presente in un intricato intreccio di memorie e suggestioni. Qui, tra le antiche mura di palazzi decadenti e le lapidi consunte dal tempo, si narra che fossero attive alcune logge massoniche, luoghi di riunioni segrete e cerimonie misteriose che sfidavano le leggi e le convenzioni dell’epoca.

Ma non è solo via Sanità a custodire i segreti della massoneria a Napoli. Lungo le strade strette del centro storico, si incontrano anche tracce di simbolismo massonico incise nelle pietre dei palazzi e nelle facciate dei templi. Gli occhi attenti possono scorgere pentacoli e triangoli, simboli di conoscenza e di sapienza, nascosti tra gli intarsi delle porte e gli ornamenti delle finestre, a testimoniare la presenza silenziosa della fratellanza massonica nella vita quotidiana della città.

Tra le strutture architettoniche più significative legate alla massoneria a Napoli, spicca la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, un gioiello di arte gotica che custodisce al suo interno ricche testimonianze dell’influenza massonica. Le sue mura raccontano storie antiche di uomini illuminati e visionari, che cercavano nella luce della conoscenza il significato nascosto della vita e dell’universo.

Eppure, dietro la facciata di pietra e marmo delle strade e delle strutture architettoniche filo-massoniche di Napoli si nasconde un’ombra più cupa, fatta di intrighi e segreti che ancora oggi sfuggono alla comprensione degli uomini. Le tracce della massoneria sono come fili sottili che si intrecciano nel tessuto della città, rivelando solo frammenti di un passato avvolto nel mistero, lasciando agli occhi curiosi il compito di decifrare il significato nascosto dietro i simboli e le immagini che popolano le strade e le piazze di Napoli.

La Casa Massonica di Napoli

La sede massonica del Grande Oriente d’Italia a Napoli si trova nella centralissima Galleria Umberto I, al civico 27. Questo edificio storico è stato acquistato nel 1916 per iniziativa di Vincenzo Vigorita, un esponente del Grande Oriente d’Italia, con la firma di nove altri Fratelli co-intestatari. La Galleria Umberto I è stata progettata e costruita da un altro Fratello, l’ingegnere Emanuele Rocco. La sede massonica è stata requisita dai fascisti nel primo periodo del regime mussoliniano, per poi essere restituita ai legittimi proprietari nel 1943 grazie all’interessamento di alcuni Fratelli e del Colonnello Charles Poletti. Subì una prima ristrutturazione alla fine degli anni ’50, con la costruzione del ‘Tempio di Legno” da parte del Fratello Ugo Guerra. Negli anni ’70, ci fu un ampio restauro per iniziativa del Presidente del Collegio Circoscrizionale Ottavio Rotondo.

‘700 Napoletano: storia e curiosità

Nel torbido vortice del XVIII secolo, Napoli era un’ossessionante sinfonia di contrasti, un crogiolo di passioni e intrighi dove il destino dei potenti si intrecciava con la miseria degli oppressi. In quell’epoca di luci e ombre, la vita a Napoli era un’esperienza carica di dramma e mistero, un labirinto di vicoli oscuri e palazzi sontuosi che celavano segreti oscuri e desideri proibiti.

Le strade di Napoli, con il loro miscuglio di suoni e odori, erano un teatro vivente di vita quotidiana e di tragedia umana. I vicoli angusti e malfamati riecheggiavano dei lamenti dei poveri e degli oppressi, mentre le piazze maestose e le strade principali erano teatro di sfarzo e opulenza, dove la nobiltà si pavoneggiava tra lussuosi palazzi e sontuosi banchetti.

Ma dietro la facciata di bellezza e magnificenza, si nascondevano le ombre della povertà e dell’ingiustizia sociale. La popolazione di Napoli era divisa tra coloro che godevano dei privilegi del potere e della ricchezza e coloro che languivano nell’oscurità della miseria e della disperazione. Le strade erano popolate da mendicanti e malviventi, mentre i palazzi erano abitati da nobili corrotti e spietati tiranni.

Nell’atmosfera carica di tensione e di sospetto di quel tempo, la massoneria a Napoli emergeva come un’isola di illuminazione e di conoscenza in mezzo al mare tumultuoso della vita cittadina. Le logge massoniche erano rifugi per coloro che cercavano la luce della verità e della fratellanza in un mondo avvolto dalle tenebre dell’ignoranza e dell’oppressione.

Ma anche nella cerchia ristretta dei massoni, i pericoli erano sempre in agguato. La Chiesa e il potere monarchico guardavano con sospetto l’influenza della massoneria e non esitavano a reprimere con ferocia ogni tentativo di ribellione o di innovazione. Le logge massoniche erano luoghi di condivisione di ideali rivoluzionari e di resistenza contro il dominio tirannico, ma anche nascondigli segreti dove l’ombra della morte poteva cadere in qualsiasi momento.

La vita a Napoli nel XVIII secolo era un’esperienza straordinaria e spaventosa, un viaggio nell’oscurità della mente umana e nella luce della speranza. In mezzo alla confusione e al caos, la massoneria a Napoli rappresentava una fiamma di saggezza e di libertà, illuminando il cammino di coloro che cercavano la verità e la giustizia in un mondo avvolto dalle tenebre dell’ignoranza e dell’oppressione.

Per concludere quest’appassionante e intrigante articolo, possiamo dire la massoneria napoletana si erge come un’ombra imponente e misteriosa sulla città di Partenope, una presenza che sfugge alla comprensione e alla definizione. Tra le strade intricate e le strutture architettoniche intrise di simbolismo, i segreti della fratellanza massonica si celano come perle nascoste nel grembo della terra. Ma anche quando il sole tramonta e le ombre si allungano, il richiamo della massoneria persiste, una voce che sussurra nell’oscurità e invita gli audaci a esplorare i misteri che ancora si celano nelle pieghe della storia. In questo labirinto di segreti e suggestioni, solo coloro che osano guardare oltre il velo dell’apparenza possono sperare di scorgere la luce della verità e della conoscenza che brilla al di là delle tenebre.

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