La chiesa di Santa Maria di Monserrato si trovava nella zona del porto tra via De Pretis e Via San Bartolomeo.
La prima pietra fu posta nel 1506 grazie alle elemosine dei napoletani procacciate da un frate spagnolo della Congregazione della Beata Vergine proveniente dalla diocesi di Barcellona.
Quando fu completata, sulla falsa riga del Santuario di Monserrat di Barcellona, fu gestita da monaci benedettini spagnoli.
Quindici anni dopo dal momento che era molto angusta per la scelta infelice dell’architetto fu soggetta a lavori di restauro.
All’interno c’è una prima cappella dedicata a San Francesco di Paola dipinto in una tavola del diciassettesimo secolo.
L’altare era dedicato a Sant’Antonio da Padova raffigurato col bambino in braccio ed ai suoi piedi si vedevano i ritratti dei due fedeli coi cui contributi economici fu realizzato.
Sull’altare incassata in una grotta c’era una importantissima statua in legno della Madonna col bambino, di pelle scura ed è chiamata il Monserrato che dà il nome alla chiesa.
Nel Santuario di Monserrat a Barcellona infatti si venera la Madonna Nera, che è talvolta definita con altri nomi tra cui “La Vergine di Montserrat” o “La Moreneta”
Nel 1941 durante la seconda guerra mondiale fu sventrata da una bomba e solo la facciata della chiesa fu ricostruita.
La saracinesca che vedete purtroppo ci ricorda che dal 2017 il suo interno è adibito a garage.
Solo un edicola votiva fatta edificare dall’Associazione Santa Maria di Monserrato, ci ricorda che un tempo in quel luogo sorgeva la chiesa.
E’ un peccato che si debbano perdere monumenti di tale importanza anche perché la zona è ricordata anche per un altro episodio di importanza storica con la conversione di San Camillo.
Il luogo dove nacquero i Crociferi di San Camillo
Alle spalle della chiesa c’era la via San Bartolomeo che nonostante la presenza del monastero benedettino era un luogo malfamato pieno di bische e case di pessimo costume che accoglievano i marinai provenienti dal porto in cerca di avventure.
Qui si trova il Supportico di San Camillo sotto al quale c’era una bisca dove perse tutti i suoi averi il soldato Camillo de Lellis.
Pentito si convertì fino a diventare santo e fondò i padri ministri degli infermi chiamati i Crociferi, l’odierna croce rossa.
Sull’arco un fedele a memoria di questo episodio fece dipingere la scena del soldato che gioca a dadi e di fronte un dipinto di San Camillo, ormai divenuto santo.
E ‘il santo protettore dei malati, dei sofferenti e degli operatori sanitari, cui è stato dedicato un importante ospedale a Roma e spesso invocato durante il periodo della pandemia.