napoli misteriosa logo nuovo

Un portale a cura di Marco Ilardi

La sirena Parthenope simbolo di Napoli

la sirena pathenope a piazza sannazzaro
Di cosa parla questo articolo
Facebook
Twitter
LinkedIn

La leggenda della sirena Parthenope, ebbe inizio nel lontano IIV secolo A.C. quando sull’estrema propaggine del monte Echia, l’isolotto di Megaride ,sbarcarono i Cumani e fondarono il primo insediamento urbano, chiamato poi in seguito Parthenope.
Molte sono le storie sulla nascita di questo nome ,alcune vere e proprie leggende.

Si narra che in epoca greca un nobile chiamato Eumelo Falevo re di Tessaglia, partì  dal suo paese per fondare una colonia nel golfo di Napoli, e in uno dei suoi viaggi della flotta ,verso Punta Campanella , le navi furono affondate da una tempesta e dell’equipaggio morirono tutti, e tra questi c’era anche la figlia del re , la bellissima Parthenope, e fu cosi che la nuova città nascente fu chiamata Parthenope.

Ma un origine più suggestiva sulla fondazione della città ha per protagonista la bella sirena Parthenope, dea marina dalla coda di pesce e dal busto di una bellissima fanciulla , che avrebbe abitato il golfo napoletano fin dalla notte dei tempi.

Secondo la leggenda la maga Circe mise in guardia Ulisse dal canto delle sirene, e ciò gli permise di passare inerme al loro canto incantatrice.

Le sirene di cui parlava la maga Circe erano Ligeia (dalla voce chiara),Leucosia (La bianca)e Parthenope (la vergine).

Esse abitavano L’arcipelago delle “Sirenusse“ oggi denominato” Li Galli” ( serie di isolotti al largo di Positano).
Dato che la nave di Ulisse non fu l’unica a passare indenne , ma anche quella degli Argonauti ,le sirene umiliate e ferite nell’orgoglio si abbandonarono inermi ai flutti del mare , andando alla deriva nel golfo di Napoli.

Ligeia finì tra gli scogli di Punta Campanella , Leucosia si arenò nel golfo di Salerno ,dando vita a Punta  Licosa, e Parthenope arrivò sulla riva dell’isoletta di Megaride, dove venne ritrovata dagli abitanti del posto .

La sirena giaceva ormai morta sulla riva sabbiosa ,coi lunghi capelli dorati che fluttuavano tra le onde che si abbattevano sulla spiaggia e incorniciavano il bellissimo viso dal candore lunare, per i pescatori del posto non ci fu dubbio era una dea, e per questo venne deposta in un speciale sepolcro , dove venne venerata come protettrice del posto.

Archeologicamente non si sa ancora se sia realmente esistita la tomba di Parthenope ,secondo Plinio il Vecchio anche confermando la sua esistenza afferma che non fu mai ritrovata, alcuni archeologi hanno creduto di localizzare il sepolcro sulla collina di Sant’Aniello a Caponapoli, sotto la chiesa di Santa Lucia , costruita sul tempio dedicato a Parthenope, altri ancora pare che individuassero la tomba nei sotterranei del Castel dell’Ovo

Attualmente è raffigurata nella bellissima fontana ottocentesca che si trova al centro di Piazza Sannazzaro a Mergellina che potete ammirare nella foto.

Il simbolo della Neapolis Marathon

La sirena Parthenope è stata scelta dall’artista Lello Esposito quale simbolo sulla medaglia celebrativa che verrà consegnata a tutti i concorrenti che il 23 ottobre 2022 parteciperanno alla Neapolis Marathon al momento dell’arrivo in Piazza del Plebiscito.

Lello Esposito è un esperto nella raffigurazione sotto varie forme delle sirene e per questo logo della sirena Parthenope ha scelto una raffigurazione a forma di uccello.

© RIPRODUZIONE VIETATA

È vietato che l’ articolo, se non in sua parte (non superiore al decimo), sia copiato in altro sito.
Per la citazione o riproduzione degli articoli e dei documenti pubblicati in questo sito, anche in caso di pubblicazione di un estratto parziale, è sempre obbligatoria l’indicazione della fonte e/o l’inserimento di un link diretto alla pagina di riferimento.

Altri articoli che potrebbero interessarti