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Un portale a cura di Marco Ilardi

La leggenda della sirena Partenope

la sirena partenope a piazza sannazzaro
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La leggenda della sirena Partenope, ebbe inizio nel lontano IIV secolo A.C. quando sull’estrema propaggine del monte Echia, l’isolotto di Megaride ,sbarcarono i Cumani e fondarono il primo insediamento urbano, chiamato poi in seguito Partenope.
Molte sono le storie sulla nascita di questo nome ,alcune vere e proprie leggende.

Si narra che in epoca greca un nobile chiamato Eumelo Falevo re di Tessaglia, partì  dal suo paese per fondare una colonia nel golfo di Napoli, e in uno dei suoi viaggi della flotta ,verso Punta Campanella , le navi furono affondate da una tempesta e dell’equipaggio morirono tutti, e tra questi c’era anche la figlia del re , la bellissima Parthenope, e fu cosi che la nuova città nascente fu chiamata Parthenope.

Ma un origine più suggestiva sulla fondazione della città ha per protagonista la bella sirena Partenope, dea marina dalla coda di pesce e dal busto di una bellissima fanciulla , che avrebbe abitato il golfo napoletano fin dalla notte dei tempi.

Secondo la leggenda la maga Circe mise in guardia Ulisse dal canto delle sirene, e ciò gli permise di passare inerme al loro canto incantatrice.

Le sirene di cui parlava la maga Circe erano le tre sirene figlie di Forco, una divinità marina della mitologia greca precisamente Ligeia (dalla voce chiara),Leucosia (La bianca)e Parthenope (la vergine).

Si narra che le tre sorelle, Partenope, Leucosia e Ligea, non fossero inclini ai piaceri amorosi e per questo motivo furono punite dalla dea Afrodite, che le trasformò in sirene. Queste creature presentavano caratteristiche particolari: testa e busto femminili uniti a un corpo di uccello.

Furono confinate sugli scogli di Capri e del Capo di Sorrento, dove con i loro canti seducenti causavano il naufragio dei marinai. Questa situazione perdurò finché non avvenne il passaggio dell’eroe Giasone, durante uno dei suoi viaggi avventurosi.

A bordo della sua imbarcazione si trovava il celebre Orfeo, poeta e musicista di fama mitologica, che sfidò le sirene opponendo la sua arte al loro canto. Questo confronto si concluse con la vittoria di Orfeo. Umiliate dalla sconfitta, le sirene si gettarono in mare, tentando il suicidio.

Tuttavia, gli dei, mossi da compassione, trasformarono i loro corpi negli isolotti del piccolo arcipelago delle “Sirenusse“  oggi denominato dei “Galli”, situato al largo di Positano, come tributo alla loro memoria.

Ligeia finì tra gli scogli di Punta Campanella , Leucosia si arenò nel golfo di Salerno ,dando vita a Punta  Licosa, e Partenope arrivò sulla riva dell’isoletta di Megaride, dove venne ritrovata dagli abitanti del posto .

La sirena giaceva ormai morta sulla riva sabbiosa ,coi lunghi capelli dorati che fluttuavano tra le onde che si abbattevano sulla spiaggia e incorniciavano il bellissimo viso dal candore lunare, per i pescatori del posto non ci fu dubbio era una dea, e per questo venne deposta in un speciale sepolcro , dove venne venerata come protettrice del posto.

Archeologicamente non si sa ancora se sia realmente esistita la tomba di Partenope ,secondo Plinio il Vecchio anche confermando la sua esistenza afferma che non fu mai ritrovata, alcuni archeologi hanno creduto di localizzare il sepolcro sulla collina di Sant’Aniello a Caponapoli, sotto la chiesa di Santa Lucia , costruita sul tempio dedicato a Parthenope, altri ancora pare che individuassero la tomba nei sotterranei del Castel dell’Ovo

Attualmente è raffigurata nella bellissima fontana ottocentesca che si trova al centro di Piazza Sannazzaro a Mergellina che potete ammirare nella foto.

Il busto raffigurante Partenope è chiamato a capa e Napule ed è conservato a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli.

Il simbolo della Neapolis Marathon

La sirena Parthenope è stata scelta dall’artista Lello Esposito quale simbolo sulla medaglia celebrativa che verrà consegnata a tutti i concorrenti che il 23 ottobre 2022 parteciperanno alla Neapolis Marathon al momento dell’arrivo in Piazza del Plebiscito.

Lello Esposito è un esperto nella raffigurazione sotto varie forme delle sirene e per questo logo della sirena Parthenope ha scelto una raffigurazione a forma di uccello.

 

 

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