napoli misteriosa logo nuovo

Un portale a cura di Marco Ilardi

Il Castel Nuovo o Maschio Angioino

castel nuovo maschio angioino napoli
Di cosa parla questo articolo
Facebook
Twitter
LinkedIn

Il Castel Nuovo detto anche Maschio Angioino è uno dei simboli della città di Napoli.

Situato al centro di piazza Municipio a Napoli è confinante con il porto di Napoli(molo Beverello),il palazzo municipio di Napoli e il Palazzo Reale.
Dopo la sconfitta degli Svevi nel 1266 e la conseguente salita al trono della nuova famiglia Reale dei D’Angiò, il re Carlo I D’Angiò fece trasferire la sede del potere regale da Palermo a Napoli ,e fece costruire per L’occasione il nuovo castello che sarebbe diventato la sede dei Reali, diventando non solo fortificazione ,ma una grandiosa Reggia.

Infatti il nuovo Re ricalcando in parte la strategia urbanistica e difensiva di Federico II di Svevia, preferì anche lui concentrarsi sulla costruzione dei castelli e trascurando le mura della città di Napoli.

Ai due castelli già esistenti venne aggiunto (Castel Capuano e Castel Dell’Ovo) quindi il nuovo Maschio.
Fino ad all’ora la residenza Reale era stato Castel Capuano ,ma l’antica fortezza costruita in epoca Normanna fu considerata inadeguata per la nuova monarchia.
Per la sua costruzione iniziata nel 1279 ci vollero tre anni ,che rappresenta per l’epoca un tempo brevissimo visto le tecniche di costruzione del periodo.
Purtroppo il nuovo re Carlo D’Angiò non abito mai la nuova reggia , perché in quel periodo a causa dei Vespri Siciliani i D’Angiò persero la corona di Sicilia, che fu conquistata da Pietro D’Aragona.
Nel 1825 dopo la morte di Carlo I ,il nuovo re Carlo II lo Zoppo trasferì la famiglia e la corte al Maschio Angioino che amplio e abbellì, inoltre fu il fautore di legami a volte vantaggiosi e altre turbolenti con la santa sede.
Il Castel nuovo fu teatro di diverse e importanti avvenimenti per la storia della citta e del pontificato, infatti è da ricordare che nel 1294 nella sala maggiore avvenne l’abdicazione di papa celestino V, e due anni dopo nella stessa sala fu insignito del titolo papale Benedetto Caetani ,con il nome di Bonifacio VIII, che in seguito trasferì la sede papale a Roma per sfuggire dal preponderanza del potere Angioino.
Il castello fu oggetto di ulteriori assedi ,prima da Carlo III di Durazzo e poi da Luigi II D’Angiò , che sottrasse il trono a Ladislao I, che in seguito riconquistò.
Dopo quest’ultimo successe al trono Giovanna II D’Angiò ,tristemente ricordata donna lussuriosa e sanguinaria, che per soddisfare le disumane voglie di amanti giovani e prestanti non si sarebbe fatta scrupolo di sbarazzarsi dei numerosi amanti per tutelare il suo regale nome.
Nel 1443 con la salita al trono di Alfonso D’Aragona il castello divenne la sede del rilancio della citta di Napoli facendola diventare la corte il centro del rinascimento napoletano ,diventando cosi competitor della famosa corte fiorentina di Lorenzo Il Magnifico, fu durante tale periodo che il castello assunse le fattezze attuali e anche di quel periodo la costruzione dell’arco trionfale(1453-1479) all’entrata del castello.
Il Castel Nuovo è famoso anche per l’epilogo della congiura dei Baroni, ordita ai danni del re Ferdinando I ,infatti fu proprio nella “sala dei Baroni” che il re fece riunire con il pretesto di un matrimonio tutti i congiurati,(tra cui moltissimi nobili come Antonello II Sanseverino principe di Salerno e Francesco Coppola conte di Sarno) e una volta riuniti tutti nel salone fece sbarrare le porte e arresto tutti i congiurati ,di cui molti furono condannati a morte.
Con l’annessione del Regno Di Napoli alla corona di Spagna fu comunque destinato a residenza reale ,anche Carlo V di Spagna vi fu ospitato 1535.Infine con la salita al trono di Carlo di Borbone , che divenne poi Carlo III di Spagna perdette il ruolo di residenza reale in seguito della costruzione della nuova Reggia.

© RIPRODUZIONE VIETATA

È vietato che l’ articolo, se non in sua parte (non superiore al decimo), sia copiato in altro sito.
Per la citazione o riproduzione degli articoli e dei documenti pubblicati in questo sito, anche in caso di pubblicazione di un estratto parziale, è sempre obbligatoria l’indicazione della fonte e/o l’inserimento di un link diretto alla pagina di riferimento.

Altri articoli che potrebbero interessarti