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Un portale a cura di Marco Ilardi

Tomba di Leopardi e i suoi misteri

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La tomba di Leopardi si trova nel Parco Vergiliano a Piedigrotta, un piccolo parco a pochi metri dalla stazione della metropolitana di Mergellina, un po’ nascosto che tra le altre cose ospita anche la misteriosa tomba del poeta Virgilio.

All’interno del parco è presente anche la Crypta Neapolitana, una antica galleria scavata nel tufo che un tempo metteva in comunicazione Napoli con Pozzuoli.

Il fatto che quella tomba accolga realmente i resti del poeta resta un mistero, cerchiamo di ricostruire tutta la storia.

Giacomo Leopardi morì a Napoli il 14 Giugno 1837 pochi giorni prima del suo trentanovesimo compleanno a causa di una malattia degenerativa, un spondilite anchilosante che piano piano gli compromise il funzionamento della colonna vertebrale portandolo alla morte.

Nel periodo in cui si ammalò Leopardi viveva a Napoli in Vico Pero, nel quartiere Stella, con il suo amico Antonio Ranieri, un giovane scrittore conosciuto a Firenze con cui qualcuno dice avesse una relazione amorosa, che si trasferì a Napoli per il dissesto finanziario della sua famiglia, e Leopardi lo raggiunse.

Ranieri era un bel giovane ed un donnaiolo e sfruttò Leopardi, che era innamorato di lui per farsi mantenere.

In quel periodo a Napoli c’era una epidemia di colera e Ranieri stava organizzando con Leopardi un trasferimento a Torre del Greco per stare più tranquilli in una zona meno affollata e quindi con meno probabilità di contagio.

Gli ultimi giorni di Leopardi a Villa Ferrigni di Torre del Greco, dove compose La Ginestra, sono stati anche raccontati in un film chiamato Il giovane Favoloso con Elio Germano che partecipò al festival del Cinema di Venezia nel 2014.

Leopardi morì in una carrozza nei pressi di Castellammare, ma per evitare che fosse sepolto in una fossa comune con tutti gli altri malati di colera, lo trasferì in una casetta del quartiere Stella facendosi firmare un referto medico in cui si diceva che era morto per idropisia.

Ranieri organizzò in fretta e furia anche il funerale del poeta che fu celebrato nella Chiesa di San Vitale Martire a Fuorigrotta, dove in un primo momento fu sepolto in una piccola tomba sotterranea vicino alla sagrestia.

Alcune ipotesi suggeriscono che il poeta in realtà sia morto di colera e che il suo cadavere sia stato occultato da Ranieri per non farlo finire in una fossa comune.

In una lettera tra alcuni padri gesuiti si legge infatti che Leopardi fu ricoverato per un periodo all’Ospedale degli Incurabili da cui poi si recò a Castellammare a fare delle cure termali, luogo in cui poi trovò la morte.

Il mistero delle spoglie di Giacomo Leopardi

Le spoglie di Giacomo Leopardi sono state anch’esse un mistero per secoli, oltre alla vera ragione della sua morte.

Ritratto di Giacomo Leopardi

Nel 1900 infatti fu fatta una ricognizione nella tomba della Chiesa di San Vitale dove Ranieri diceva di aver sepolto Leopardi, ma la tomba fu trovata completamente vuota.

La attuale ara presente nel parco Virgiliano incassata all’interno di una grotta tufacea, fu resa monumento nazionale da re Vittorio Emanuele III.

Durante il regime fascista con una solenne cerimonia nel 1939 le spoglie di Leopardi furono traslate nel parco dalla chiesa di San Vitale dove fu edificata la maestosa ara che ricorda le tombe di epoca romana.

La piazza dove sorgeva la chiesa di San Vitale fu successivamente chiamata Piazza Leopardi.

Ovviamente erano solo in pochi a conoscere che la bara non contenesse neanche le ossa del poeta.

Il dubbio di tanti storici è che purtroppo i veri resti di Giacomo Leopardi siano finiti insieme agli altri malati di colera al Cimitero delle Fontanelle.

Oltre che per un fatto ideologico del regime, far riposare sommi poeti come Virgilio e Leopardi nello stesso luogo, la traslazione avvenne anche perché durante il fascismo il quartiere di Fuorigrotta fu raso al suolo e ricostruito completamente, compresa la chiesa di San Vitale.

Sul lato destro dell’ara è visibile la lapide che fece mettere Ranieri inizialmente sulla tomba di Leopardi nella chiesa di San Vitale pochi giorni dopo la morte.

Il mistero su dove siano attualmente le spoglie di Leopardi è tuttora irrisolto. Nel 2014 si è cercato di fare anche un esame del DNA sui pochi resti del poeta ma sia la Soprintendenza sia la famiglia si sono sempre rifiutati di fare le analisi.

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