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Un portale a cura di Marco Ilardi

La leggenda della baia dei due frati

leggenda della baia dei due frati
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La Cala di San Pietro l’Apostolo ai due Frati è una piccola caletta raggiungibile oltre che via mare, anche attraverso una stretta viuzza con una ripida scalinata che parte da Via Posillipo un po’ nascosta in una curva e lungo la quale si trovano tante casette in tufo fino in riva al mare.

Molti hanno detto che all’imbrunire, quando il mare si tinge di rosso hanno visto la presenza di due ombre, due fantasmi aggirarsi sugli scogli di questa caletta.

Si tratta di due frati che non sono due monaci, ma due fratelli come si traduce frati dal napoletano.

La storia di questa baia è infatti legata alla leggenda di due fratelli che si chiamavano Carmine e Luigi che facevano i pescatori e vivevano con la madre malata in una di queste casette di tufo presenti lungo le scalinate che portano alla baia.

Entrambi i ragazzi erano innamorati di Concetta, una bella ragazza che durante una notte di burrasca, salvarono in mare da una imbarcazione che fece naufragio proprio nella baia, e che fu accolta a casa dei ragazzi.

Durante il naufragio morirono tutti compresi i genitori di Concetta che furono sepolti in una piccola chiesetta paleocristiana situata proprio in prossimità degli scogli di cui parleremo più avanti.

Concetta era un po’ ruffiana, sfruttava il fatto di essere triste per la morte dei genitori per farsi coccolare e teneva un po’ sulla corda entrambi i ragazzi, mostrando a volte interesse verso l’uno a volte verso l’altro, scatenando in loro sentimenti di gelosia e rivalità.

Una sera durante la festa di Carnevale, Luigi per scherzo si mascherò e tentò di rapire Concetta, che lo riconobbe e pensò ad uno scherzo quando le chiese di fuggire in barca con lui.

Ma Concetta si rifiutò e cominciò ad urlare mentre Luigi accecato dalla gelosia cercava di trascinarla via per mare.

A quel punto Carmine non avendo capito che si trattasse del fratello, insegui l’aggressore, lo raggiunse proprio sugli scogli davanti alla barca. lo pugnalò e lo uccise.

Quando poi si accorse che aveva ucciso suo fratello, colto da rimorso si suicidò davanti a lui mentre Concetta urlava dalla disperazione.

I due morirono proprio su quello stesso scoglio e si dice che proprio in quell’istante un fulmine colpì quello scoglio creando una spaccatura tutt’ora visibile, simbolo della spaccatura che aveva creato nell’amore tra i due fratelli quello per Concetta.

La leggenda vuole che le anime disperate dei due fratelli vaghino ancora nei pressi degli scogli della baia perdutamente innamorati di Concetta che non hanno mai dimenticato.

Concetta comunque, dopo qualche giorno, presa dal rimorso, si uccise anche lei.

Il mistero degli scogli di San Pietro

Questa baia però si chiama anche Baia di San Pietro perché si narra che dietro agli scogli ci fosse una piccola chiesetta in cui dormì per qualche giorno San Pietro in epoca paleocristiana, di passaggio a Napoli verso Roma, dove poi trovò la morte a causa della persecuzione romana.

Della chiesa ovviamente non vi è più traccia, si dice che sia stata inglobata nelle case e nella chiesetta cinquecentesca di Santa Brigida ma si dice che gli scogli, in memoria della presenza del primo papa, durante la notte del 29 giugno in cui ricorre la festività di San Pietro, invertano per qualche istante le loro posizioni.

I due scogli di cui parliamo in tufo una volta erano identici. Col passare degli anni a causa delle intemperie, dell’erosione e delle mareggiate ne è rimasto solo uno l’altro non si vede quasi più.

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