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Un portale a cura di Marco Ilardi

Torre dellu Maluguadagno al Maschio Angioino

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Nel cuore della storica Napoli, tra le maestose mura del Castel Nuovo, si cela una storia affascinante e poco conosciuta, quella della Torre dellu Maluguadagno.

Questo articolo svelerà gli intricati dettagli di come questa torre abbia ottenuto il suo nome unico e come il suo destino sia stato intrecciato con il tessuto della città.

Un’Epoca di Riqualificazione Urbana e Necessità di Fondi

Siamo nel lontano 1532, un periodo tumultuoso caratterizzato dalle continue guerre e dalla scarsa manutenzione che aveva afflitto il Castel Nuovo. Questa imponente fortezza, con le sue origini che risalgono alla seconda metà del 1200 su iniziativa di Carlo I d’Angiò, aveva visto le dinastie regnanti di Napoli passare tra le sue mura. Tuttavia, a quel tempo, era diventato evidente che Castel Nuovo aveva bisogno di un rinnovamento radicale.

Il Viceré Pedro Alvarez de Toledo, con una visione di riqualificazione urbana che applicò anche ai Quartieri spagnoli, pose l’accento sulla ristrutturazione del Castel Nuovo.

Tuttavia, l’ostacolo principale da superare era la mancanza di fondi. Il viceré aveva già fatto restaurare alcuni torrioni, ma la Torre del Beverello, una delle due torri affacciate sul mare (l’altra è la Torre dell’Oro), richiedeva un ulteriore intervento.

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L’Innovativa Tassa sulla Prostituzione

In un contesto in cui il popolo napoletano aveva già subito pesanti tasse e vessazioni, il Viceré de Toledo dovette pensare in modo creativo per raccogliere i fondi necessari. Trovò la soluzione nell’unica categoria che, fino ad allora, era sfuggita alle gabelle: le prostitute. Queste donne, che all’epoca si riunivano al Largo Baracche, furono oggetto di una tassa straordinaria imposta dal viceré.

Le prostitute che si associavano ai soldati spagnoli erano tenute a cedere ben tre quarti del loro compenso a questa nuova tassa. Il Viceré, con questa mossa inusuale ma efficace, riuscì a raccogliere i fondi necessari per completare la ristrutturazione della Torre del Beverello.

La Nascita del Nome “Torre dellu Maluguadagno”

Da quel giorno in poi, la Torre del Beverello divenne nota come “Torre dellu Maluguadagno.” Questa denominazione è un omaggio al sacrificio delle prostitute che contribuirono finanziariamente alla ristrutturazione e all’innovazione creativa del Viceré nel trovare una soluzione finanziaria unica.

Le prostitute, date le elevate tasse pagate, iniziarono a considerare l’area sottostante il bastione come di loro proprietà per esercitare il loro mestiere. Questo episodio aggiunge un tocco di curiosità a questa storia unica.

Esempio dell’ingegnosità dei napoletani

La Torre dellu Maluguadagno rappresenta non solo un pezzo di storia di Napoli ma anche un esempio di come gli eventi storici si intreccino con le leggende per creare una narrazione affascinante. La sua denominazione unica riflette sia il contributo delle prostitute alla sua ristrutturazione, sia l’ingegno del Viceré nel risolvere un problema finanziario inusuale.

Questa storia ci mostra come Napoli sia una città ricca di storie sorprendenti e dettagli affascinanti. Speriamo che questo articolo abbia catturato la bellezza e la complessità di questa città e della sua storia. Continueremo a esplorare le leggende e la storia di Napoli nelle prossime pubblicazioni.

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