Pino Daniele è stato uno dei più grandi musicisti della musica napoletana, nonché il mio cantante preferito. Ho cominciato a suonare la chitarra grazie a lui: Quanno chiove è stata la prima canzone che ho imparato a suonare.
Dopo aver parlato di Massimo Troisi non potevo che parlarvi del grandissimo Pino, che fu uno dei suoi migliori amici.
Pino Daniele è stato un cantautore, chitarrista e compositore italiano, nato a Napoli il 19 marzo 1955 e morto a Roma il 4 gennaio 2015. È stato uno dei maggiori rappresentanti della musica popolare italiana, in particolare della cosiddetta “canzone napoletana d’autore”, con influenze che spaziavano dal jazz al blues, dal funk al rock.
Pino Daniele ha cominciato a suonare la chitarra all’età di undici anni, e si è subito appassionato al blues e al rock.
Fin da piccolo, Pino Daniele dimostrò una grande passione per la musica, ascoltando dischi e imparando a suonare la chitarra da autodidatta. Tuttavia, la sua famiglia non era particolarmente benestante, e Pino dovette fare i conti con le difficoltà economiche e sociali del quartiere in cui viveva.
Ad un certo punto della sua vita andò addirittura a vivere a casa di due sue zie che lo accudirono amorevolmente.
Nonostante ciò, Pino Daniele ha raccontato che la sua infanzia è stata felice e serena, caratterizzata dalla presenza dei fratelli e dalla vita semplice e spontanea del quartiere. In un’intervista, ha dichiarato: “Io venivo da una famiglia numerosa e modesta, ma abbiamo sempre avuto il cibo sulla tavola e l’affetto dei nostri genitori. Ho avuto un’infanzia felice, giocando a calcio, inventando canzoni con i miei fratelli e andando al mare d’estate”.
Inoltre, la musica è stata una fonte di ispirazione e di sostegno per Pino Daniele, che ha trovato nella sua passione un modo per esprimere la propria creatività e per superare le difficoltà della vita.
La sua infanzia e la sua famiglia sono stati dunque un elemento fondamentale nella formazione dell’artista e nella sua sensibilità musicale.
Pino aveva un carattere non facile, era un po’ scorbutico come diceva lui stesso ma aveva un gran cuore.
Nel 1975, a vent’anni, ha pubblicato il suo primo album, intitolato “Terra mia”, che ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Il disco presentava un sound innovativo e originale, che univa la tradizione musicale napoletana alle sonorità del rock e del jazz.
Negli anni successivi, Pino Daniele ha continuato a pubblicare numerosi album, consolidando la sua fama di artista completo e versatile. Tra i suoi lavori più importanti si possono citare “Nero a metà” (1980), “Common Ground” con Richie Havens (1998), “Medina” (2001), “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui” (2003), “Ricomincio da 30” (2008), “Boogie Boogie Man” (2010) e “La grande madre” (2012).
Non so voi ma il mio preferito resta il suo album omonimo Pino Daniele pubblicato nel 1979, un opera d’arte secondo me.
La chitarra è sempre stata lo strumento principale di Pino Daniele, che ha sviluppato un suo stile personale, caratterizzato da un suono pulito e cristallino, ma anche da una grande energia e passione. Inoltre, ha spesso suonato altri strumenti, come il basso, la batteria e il pianoforte, dimostrando una grande abilità tecnica e musicale.
Ha sempre amato questo strumento pur senza affezionarsi troppo, mitica la sua Paradise, una delle chitarre più belle che io abbia mai visto.
Con la Paradise è stato anche immortalato nella strada che gli hanno dedicato a Napoli dopo la morte.
Cominciò proprio con il basso perché James Senese cercava un bassista per il suo gruppo e Pino pur di cominciare si adattò anche a questo ruolo, non avendo neanche i soldi per comprare il basso.
Prima degli spettacoli di James spesso apriva i concerti cominciando a far sentire la sua musica.
Tra le canzoni più famose di Pino Daniele si possono citare “Napule è”, “Quando”, “Sara”, “Je so’ pazzo”, “Nero a metà”, “Sotto ‘o sole”, “Yes I Know My Way”, “Invece no”, “Pigro”, “Vento di passione”, “Je sto vicino a te” e “A me me piace ‘o blues”. La sua musica è stata apprezzata sia in Italia che all’estero, e ha contribuito a rinnovare e arricchire la tradizione musicale italiana.
Mitico è rimasto a Napoli il suo concerto a Piazza Plebiscito del 1981 che radunò ben duecentomila persone. Peccato che ero troppo piccolo all’epoca ma ci sarei andato molto volentieri.
La stessa folla si è poi radunata nella stessa piazza nel giorno dei suoi funerali.
Ho avuto modo di conoscere molti aneddoti di Pino Daniele avendo tra i miei clienti il suo miglior amico d’infanzia Gino Giglio, che mi ha anche regalato un suo autografo che custodisco gelosamente.
Peccato averlo conosciuto dopo la morte di Pino, perché era solito andarlo a trovare spesso nei suoi uffici e confesso di aver provato una certa emozione sedendomi su quel divano dove lui era solito chiacchierare con Gino e prendere con lui ‘na tazzulella e cafè.
La morte di Pino è stato per me un evento molto doloroso come quella di Massimo Troisi.
Per tanti anni non ho più ascoltato le sue canzoni ho ripreso da poco mi davano troppo dolore.
L’unica mia consolazione è averlo visto per un ultima volta a dicembre poche settimane prima che morisse nel suo ultimo concerto napoletano al Pala Partenope.
Il ricordo di Pino Daniele Je sto vicino a te memorial
Ogni anno il fratello Nello Daniele con una produzione di Gennaro Manna, il patron del Pala Partenope insieme a Giorgio Verdelli e Paolo Lubrano, nel giorno di San Giuseppe, il 19 marzo che era anche il compleanno di Pino, promuove un concerto in suo onore al Pala Partenope dove invita molti ospiti ed amici a cantare le sue canzoni.
Un concerto tributo gratuito in cui i suoi amici musicisti cantano e suonano le sue canzoni attenendosi rigorosamente alle partiture originali di Pinotto, come lo chiamavano i suoi amici.
L’anno scorso il concerto è andato anche in diretta su Rai tre, speriamo lo sia anche quest’anno perché è molto difficile avere i biglietti.
Le cover band di Pino Daniele: i PDEX
In particolare dopo la morte di Pino sono nate diverse cover band che hanno cominciato a suonare e cantare le canzoni di Pino.
Mi piace portare alla vostra attenzione una in particolare, i PDEX (Pino Daniele Experience).
Questa cover band che ha tra i suoi principali promotori Antonio Roccolano voce e chitarra e Raffaele Buglione alle tastiere, sono a mio avviso il più bell’omaggio che si potesse fare a Pino Daniele.
Sono talmente bravi che oltre a suonare nei teatri di tutta Italia, si sono esibiti in presenza della moglie di Pino Dorina Giangrande al Teatro Posillipo in una bella serata molto emozionante organizzata dal grande amico di Pino, Gino Giglio, alla quale ero ovviamente presente.
Se amate Pino Daniele non potete non ascoltare la musica dei PDEX.
Omaggio del FAI a Pino Daniele il 4 marzo 2023
“NAPULE È ‘NA CAMMINATA / INT’E VICHE MMIEZ’ALL’ATE“: così cantava Pino Daniele nella sua canzone-simbolo “Napule è“, contenuta nell’album d’esordio “Terra Mia”.
Marzo è il mese in cui nasce Pino Daniele e il FAI rende omaggio al cantautore partenopeo con un itinerario speciale, in programma per SABATO 4 MARZO 2023 (ore 10.00 e ore 11.30).
Musica, racconti, aneddoti e incontri esclusivi tra i monumenti, nelle piazze, nelle strade e nei vicoli dove è nata e cresciuta l’Arte del ‘mascalzone latino’ in un appuntamento speciale del FAI, ispirato al libro “Napule è…i luoghi di Pino Daniele” (di Michelangelo Iossa e Carmine Aymone | Rogiosi Editore).
Un viaggio alla scoperta della Napoli musicale più amata dall’artista scomparso nel gennaio 2015: un percorso nella ‘città dei mille culure’.

La genesi delle prime canzoni, le passeggiate lungo le strade partenopee, il legame con la città: i vicoli di “Furtunato”, l’incanto di “Jesce Juorno” e il risveglio con il profumo di “‘na tazzulella ‘e cafè”.
Un omaggio che il FAI di Napoli dedica al ‘lazzaro felice’, uno dei figli più nobili della Sirena Partenope.
Ecco il programma:
SABATO 4 MARZO 2023
Itinerario / doppio turno:
– partenza ore 11.00 da Piazza Bellini (con arrivo a Piazza Santa Maria La Nova) – Napoli
– partenza ore 12.30 da Piazza Santa Maria La Nova (con arrivo a Piazza Bellini) – Napoli
Durata/itinerario _ 60 minuti circa
Riservato agli iscritti/FAI _ massimo 30 persone
PER PRENOTAZIONI:
“Cosa FAI oggi? vol.2” – Napule è | Evento FAI (fondoambiente.it)