La leggenda narra che un tempo all’esterno della porta Capuana, accesso al Regno di Napoli, ci fosse una tenebrosa palude in cui viveva un malefico drago che pietrificava ed uccideva tutti coloro che gli rivolgessero uno sguardo tentando di entrare nella città.
Un giorno un pellegrino di nome Gismondo molto devoto della Madonna, si avvicinò alle porte della città perché voleva visitare l’Ara Petri, ossia l’altare dove San Pietro durante la sua visita a Napoli nel 44 a.C. diretto a Roma battezzò Sant’Aspreno e Santa Candida.
Il luogo in questione è dove sorge la basilica di San Pietro ad Aram e per farlo doveva attraversare la palude prima e passare attraverso Porta Capuana.
Quando attraversò la palude, stranamente il drago non si fece vivo e potette fare tranquillamente ingresso in città, senza spiegarsi il motivo.
Durante la notte a Napoli gli venne in sogno la Madonna che gli disse di non preoccuparsi e di aver sconfitto il drago per favorire il suo passaggio, chiedendogli solo in cambio di far costruire una chiesa nel luogo in cui avrebbe trovato il corpo del terribile mostro.
Gismondo cominciò allora a vagare nella zona di Porta Capuana dove attualmente si trova Castel Capuano e trovò il corpo del drago precisamente in un vicolo che prese dal quel giorno il nome di Vico della Serpe.
In quel luogo fece edificare la Chiesa di Santa Maria ad Agnone che significa “Chiesa della grossa anguilla” dall’aspetto che aveva evidentemente il drago.
La chiesa fu bombardata durante la seconda guerra mondiale e sconsacrata e la cosa strana è che durante alcuni scavi archeologici sarebbero stati trovati i resti organici di una creatura ignota, cosa che avvalorerebbe ancora di più questa leggenda.