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Un portale a cura di Marco Ilardi

Il mistero della allegoria fluviale di Via San Sebastiano

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Napoli è una città ricca di storia e cultura, ma anche di misteri e segreti. Uno di questi misteri è custodito in un’allegoria fluviale che si trova a via San Sebastiano, nel centro storico della città.

L’allegoria fluviale di Via San Sebastiano non è altro che una scultura in marmo che si trova sulla facciata di un palazzo in via San Sebastiano, nel centro storico di Napoli. È stata realizzata nel XVIII secolo da un artista sconosciuto.

La scultura rappresenta un fiume che scorre tra due sponde, su cui si trovano varie figure simboliche. La figura centrale è quella di una donna, che rappresenta la città di Napoli. La donna è circondata da vari animali, che rappresentano le forze della natura e le arti.

L’allegoria è stata spesso interpretata come un messaggio criptato, che contiene un significato esoterico.

L’allegoria, risalente al XVIII secolo, rappresenta un fiume che scorre tra due sponde, su cui si trovano varie figure simboliche. La figura centrale è quella di una donna, che rappresenta la città di Napoli. La donna è circondata da vari animali, che rappresentano le forze della natura e le arti.

L’allegoria è stata spesso interpretata come un messaggio criptato, che contiene un significato esoterico. Secondo alcuni, l’allegoria rappresenterebbe il percorso spirituale dell’uomo, che si confronta con le forze della natura e le arti per raggiungere l’illuminazione.

Un’altra interpretazione vede l’allegoria come una metafora della storia di Napoli, che si è sviluppata tra le forze della natura e le arti. La donna, in questo caso, rappresenterebbe la città stessa, che ha saputo resistere alle avversità e prosperare grazie alla sua cultura e alla sua bellezza.

Qualunque sia il significato dell’allegoria, è certo che si tratta di un’opera d’arte ricca di fascino e mistero. L’allegoria fluviale è uno dei luoghi più suggestivi del percorso Napoli misteriosa ed esoterica, un itinerario che consente di scoprire i luoghi più misteriosi e segreti della città.

I misteri dell’allegoria fluviale a Via San Sebastiano nel centro storico

L’allegoria fluviale è ricca di dettagli simbolici che possono essere interpretati in vari modi. Ecco alcuni dei misteri che l’allegoria cela:

La donna che rappresenta Napoli: la donna è vestita con un abito azzurro, il colore della città. In testa ha un velo che simboleggia la purezza. La donna tiene in mano un ramo d’ulivo, che rappresenta la pace.
Gli animali simbolici: gli animali che circondano la donna rappresentano le forze della natura e le arti. Il leone simboleggia la forza, il cavallo simboleggia la velocità, l’aquila simboleggia l’altezza, il cigno simboleggia la purezza, il delfino simboleggia la conoscenza, il pavone simboleggia la bellezza, il leone marino simboleggia la creatività, il serpente simboleggia la saggezza.
Il fiume: il fiume simboleggia il corso della vita, che è pieno di ostacoli e sfide.
L’allegoria fluviale come percorso spirituale

Secondo alcuni, l’allegoria fluviale rappresenta il percorso spirituale dell’uomo. L’uomo, rappresentato dalla donna, si confronta con le forze della natura e le arti per raggiungere l’illuminazione.

Il leone simboleggia la forza che l’uomo deve avere per superare gli ostacoli della vita. Il cavallo simboleggia la velocità con cui l’uomo deve procedere sul suo cammino. L’aquila simboleggia l’altezza che l’uomo deve raggiungere per avere una visione globale della realtà. Il cigno simboleggia la purezza che l’uomo deve raggiungere per essere in pace con sé stesso. Il delfino simboleggia la conoscenza che l’uomo deve acquisire per vivere una vita piena. Il pavone simboleggia la bellezza che l’uomo deve trovare nel mondo che lo circonda. Il leone marino simboleggia la creatività che l’uomo deve esprimere per realizzare i suoi sogni. Il serpente simboleggia la saggezza che l’uomo deve acquisire per vivere una vita felice.

L’allegoria fluviale come metafora della storia di Napoli

Un’altra interpretazione vede l’allegoria fluviale come una metafora della storia di Napoli. La donna, in questo caso, rappresenterebbe la città stessa, che ha saputo resistere alle avversità e prosperare grazie alla sua cultura e alla sua bellezza.

Il fiume simboleggia il corso della storia, che è stato spesso difficile per Napoli. Gli animali simbolici rappresentano le forze che hanno plasmato la storia della città, come le forze della natura, le arti e le culture diverse che si sono incontrate a Napoli.

L’allegoria fluviale è un’opera d’arte ricca di significato, che può essere interpretata in vari modi. È un luogo da scoprire e da meditare, per comprendere meglio la storia e la cultura di Napoli.

Un antico fiume scorreva sotto Via San Sebastiano a Napoli

statua profundissima fiume sebeto via san sebastiano napoli misteriosaCi sono evidenze lungo Via San Sebastiano che un tempo un antico fiume scorresse proprio sotto la strada, forse proprio l’antico e leggendario fiume Sebeto.

Innanzitutto, la strada è situata in una zona che in epoca antica era attraversata dal fiume Sebeto. Il Sebeto era il principale fiume di Napoli e sfociava nel Golfo di Napoli, poco a nord della città.

In secondo luogo, a via San Sebastiano, all’angolo con il vicolo che porta in piazzetta Casanova, è presente una curiosa statuetta raffigurante l’immagine di un signore barbuto che reca la scritta “A FLUMINE” (nell’iconografia i fiumi son sempre barbuti… si pensi al Nilo) ed uno imberbe con l’indicazione dell’anno MDLXII (1562).

Questa statuetta è stata interpretata come una testimonianza dell’esistenza di un fiume che scorreva in quella zona nel 1562.

L’autore di queste statue è riconducibile a Tino di Camaino, un artista senese morto a Napoli.

Inoltre, in alcuni punti della strada, è possibile vedere delle tracce di cunicoli e canali che potrebbero essere stati utilizzati per il drenaggio delle acque del fiume.

Tuttavia, non ci sono prove definitive che il fiume che scorreva sotto via San Sebastiano fosse proprio il Sebeto. È possibile che fosse un altro fiume, o che fosse un ramo del Sebeto.

In ogni caso, le evidenze suggeriscono che un tempo un fiume scorreva proprio sotto via San Sebastiano, e questo rende la strada ancora più affascinante e misteriosa.

Alcuni racconti antichi tramandano che il fiume Sebeto nascesse dal monte Somma, passando poi per le campagne di Casalnuovo, Cercola. Pollena Trocchia, Volla e Ponticelli.

Giunto in città, più o meno in zona via Cirillo si divideva in due rami: il primo si portava verso il Ponte della Maddalena, dopo essersi arricchito delle acque provenienti dal Vallone San Rocco, l’Arenaccia, Ponti Rossi, e l’altro ramo attraversava via Cirillo e corso Umberto per incontrare il mare nella zona tra piazza Borsa e piazza Municipio. Quindi ai piedi del Monte Echia-Pizzofalcone.

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