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Un portale a cura di Marco Ilardi

La festa dei gigli storia origini paranze

festa dei gigli a barra
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La festa dei Gigli è una festa popolare molto sentita nel Napoletano dal 2013 patrimonio dell’Unesco.

In particolare a Barra a Napoli est ed in comuni come Nola dove è nata Casavatore e Brusciano.

convegno barra bicentenario festa dei gigli
convegno barra bicentenario festa dei gigli

E ‘una festa antichissima nata a Barra nel 1822 ispirandosi alla festa di Nola e che quest’anno compie ben 200 anni.

In realtà il primo castelletto fu costruito a Barra due anni prima nel 1820 mentre nel 1822 fu la prima volta che venne trasportato.

Il 10 settembre, a Barra, ci sarà un convegno in occasione del bicentenario della festa dei gigli, dove verranno trattati alcuni temi importanti, ed illustrato l’itinerario con gli eventi in programma.

L’apertura del convegno sarà a cura dell’Associazione Passione Infinita e ci sarà l’intervento di diversi storici che racconteranno la storia di questa bellissima festa popolare.

 

 

Le origini della festa dei gigli di Nola

Pur essendo una festa cattolica, la festa dei gigli prende origine da un evento storico avvenuto a Nola nel 410 dopo Cristo quando la città grazie all’intervento del vescovo Paolino, oggi santo protettore di Nola, fu liberata dai barbari.

Durante quella festa furono portati in processione degli alberi che erano decorati con dei fiori che erano appunto dei gigli.

A Nola la festa si svolge, o meglio si svolgeva prima dei problemi della pandemia, il 22 giugno dove otto antiche corporazioni di arti e mestieri di varie zone della città Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro e Sarto sfilano per le strade della città insieme ad una barca che testimonia il ritorno in patria di San Paolino.

La festa dei gigli di Barra invece si svolge nell’ultima domenica di settembre. E ‘una festa molto sentita in tutto il quartiere. Una espressione tipica dei barresi è La Festa a Nola nasce, a Brusciano cresce e a Barra muore

I primi alzatori dei gigli furono i facchini sangiovannesi, di San Giovanni a Teduccio ma molti originari di Barra, che facevano gli scaricatori nel porto di Napoli e con la loro forza prestavano servizio sia nella festa di Nola che in quella di Barra.

In principio la festa si faceva a Luglio in occasione della festa di Sant’Anna il 26 ma in seguito all’epidemia di colera prima fu soppressa e poi fu spostata in un periodo più fresco a fine settembre

In che cosa consiste la festa cosa sono i gigli

Il fulcro della festa consiste nella ballata dei Gigli che sono delle mastodontiche strutture in legno dal peso di circa 25 quintali che vengono fatte danzare per le vie della città dai cosiddetti cullatori che sono divisi in paranze.

gigli spogliati in costruzione
gigli spogliati in costruzione

Un giglio viene portato per le strade in media da 120 cullatori che usano diverse tecniche per fare le proprie girate che hanno anche dei commenti tecnici ed alla fine viene pure decretato un vincitore.

Accese sono le sfide a Barra tra la paranza Insuperabile e la Mondiale.

Un giglio ha mediamente la base di tre metri di diametro e pesa circa 25 quintali.

L’elemento più importante di un giglio è la borda, un asse di legno centrale attorno il quale viene costruita l’intera struttura.

Le assi di legno sotto le quali si mettono i cullatori per trasportare il giglio vengono dette barre in italiano che sarebbero le varre o i varretielli.

Ovviamente i cullatori non portano il giglio per tutto il tragitto ma si alternano periodicamente.

Se i cullatori sono il braccio del giglio la mente è sicuramente il caporale.

Il caporale è colui che detta i tempi all’intera paranza, coordina gli alzatori attivi e passivi e conoscendo vicolo per vicolo indica i movimenti che devono fare i cullatori.

Un giglio circola per strade strettissime ed è una cosa fantastica vederlo passare e girare attorno a dei vicoli in cui sarebbe difficile girare anche con la macchina.

I saltelli e le girate quanto più sono secchi più vengono apprezzati dal pubblico così come la posata che è un momento delicato e viene annunciata dalla famosa frase “cuonce cuonce e e jettal”

I gigli vengono costruiti nelle settimane precedenti la festa e vengono collaudati dai Capo paranza con un test nel weekend precedente quello della festa.

I gigli spogliati vengono poi addobbati coi colori della paranza e con immagini sacre da veri e propri artisti della cartapesta.

Il percorso più lungo e più ostico della festa è quello di Barra che si snoda per i vicoli del quartiere per oltre due chilometri.

Le girate più importanti di Barra sono quelle di Palazzo Cosenza, a girata ra pisciavinnola. Altre girate importanti che non si fanno più negli ultimi anni sono la girata di Palazzo San Ciro e la girata di Palazzo Sirena perché erano molto complicate per le varre.

Un altra girata molto difficile da fare è quella della Spiga d’Oro.

Negli anni 90 a Barra c’erano anche dei palchi dove si facevano esibizioni di forza e di resistenza.

Rivestimenti gigli

I rivestimenti dei gigli seguono la antica tradizione dei maestri carta pestai di scuola leccese e dei maestri stuccatori napoletani.

Il fatto di rivestire di cartapesta il giglio deriva dalla sua grande maneggevolezza e flessibilità che consente di decorarlo con poco peso in maniera straordinaria.

Per creare le decorazioni del giglio si fanno innanzitutto degli stampi di argilla in cui si cola la cartapesta insieme a gesso e colla in acqua bollente.

Una volta asciutto si lascia asciugare la decorazione ad una temperatura che non superi i trenta gradi.

I pezzi vengono quindi conservati in un deposito all’ombra non troppo umido fino al giorno della cosiddetta vestizione quando con delle funi e delle carrucole vengono montati sulla struttura in legno.

I gigli come i carri di Viareggio vengono decorati ogni anno in modo diverso con temi che possono essere religiosi politici oppure legati a fatti di attualità.

Una struttura che viene sempre realizzata a Nola è la cosiddetta barca di San Paolino anch’essa di cartapesta, che viene fatta girare per la città insieme ai gigli.

Questa barca rappresenta il momento del ritorno in patria di san Paolino su una barca ed è una tradizione che viene tramandata dal 1747.

La musica sul giglio

Come se non bastasse ogni giglio ospita anche un complesso musicale che ne fa aumentare il peso.

Esistono musicisti specializzati proprio nella musica classica della festa che è tutto il loro repertorio.

Tra i cantanti più famosi c’è sicuramente Tonino Giannino, bruscianese , legato alla corporazione degli Ortolani, che ha speso oltre 50 anni della sua carriera a produrre musica per i gigli.

55 a musica da Barra

A proposito di musica gigliesca voglio raccontarvi un aneddoto.

Nella smorfia napoletana il numero 55, è ” ‘A Music…” ma questa informazione non è del tutto completa, è 55: “‘A Music da Barra “

a musica da barra smorfia napoletana
a musica da barra smorfia napoletana

Vi spiego, nel lontano marzo 1919, il Comune di Barra non aveva il Sindaco al suo posto c’era il Commissario Straordinario, nella persona del cav. Vincenzo Marchetti (uno che fece molto per Barra).
Tra le tante cose s’interessò di far rinascere la Banda municipale, ed ecco la delibera da lui sotto firmata:
Ritenuto che nel Comune di Barra era costituito un regolare Concerto musicale, che per la sua bontà e per il suo pregio aveva raggiunto uno dei primi posti tra quelli della Provincia. Considerato che per l’eccezionale periodo della guerra anche in Barra come altrove un’istituzione del genere doveva subire le conseguenze inevitabili e i vari componenti chiamati alle armi, dovettero per i supremi destini della Patria allontanarsene.
Ritenuto che è doveroso nel momento rimettere in vita l’istituzione medesima, il Commissario Straordinario determina:
1)Ricostituire il Corpo musicale di Barra che dovrà essere composto di non meno di 40 bandisti.
2)Accordare, per il mantenimento del Corpo predetto, un sussidio annuo di lire 3.000, con decorrenza 1 giugno 1919.
3)Accordare, una sola volta, un sussidio di lire 1.500, per le spese della divisa.
4)Provvedere ai relativi stanziamenti nel Bilancio.
5) Approvare il Regolamento.

In merito al numero dei bandisti, c’è una storiella che va raccontata.
Ogni volta quindi, che in una casa napoletana si gioca a tombola e dal panierino di vimini è estratto il numero 55, l’estrattore grida: “55 ’a musica d’’a Barra”. Questo perché prima della Grande Guerra e poi alcuni anni dopo la rifondazione del Gruppo musicale il numero dei bandisti era di 55 elementi.
La Banda municipale era talmente rinomata per la precisione musicale dei suoi componenti, che ogni volta che il Comune di Napoli organizzava una pubblica manifestazione: l’arrivo di qualche Capo di Stato o personalità, la commemorazione di un emerito cittadino napoletano defunto, lo scoprimento di una lapideo altre cerimonia importante a rappresentare il Comune musicalmente era chiamata la Banda municipale di Barra. Banda che si estinse nel 1926, divenendo privata, con l’aggregazione del Comune di Barra a quello di Napoli.

Quando Barra era il Nobile Casale durante il vice regno spagnolo.

Il bicentenario della festa dei gigli a Barra

In occasione del bicentenario della festa dei Gigli a Barra è stata esposta al Museo di Napoli una bellissima opera dell’artista Francesco Fiscardi.

L’abilità di Francesco è quella di rimodellare in cartapesta i gigli con le giuste fattezze e proporzioni, riproducendolo in ogni minimo dettaglio compresi i giglianti.

bicentenario festa dei gigli a barra
bicentenario festa dei gigli a barra

La Piedigrotta barrese

Ci fu un periodo in cui nell’ambito della festa del giglio barrese la conclusione della festa di Piedigrotta napoletana terminava a Barra.

In pratica i carri allegorici della festa di Piedigrotta l’ultimo giorno sfilavano anche per le vie di Barra creando questo nuovo termine la Piedigrotta Barrese.

Il termine fu coniato nell’ambito di un concorso canoro del 1921 promosso dal circolo La Sorgete.

Il concorso fu organizzato dal barrese Stefano Memola con il patrocinio del quotidiano il Roma.

 

Paranze barresi, nolane , bruscianesi , Casavatorese e Crispanesi

Vediamo adesso un po’ di storia delle paranze gigliesche cominciando da Barra, una storia che conosco molto bene perché mia madre è barrese e quindi fin da piccolo ho visto la festa dei gigli attaccato al balcone a casa di mio nonno, uno dei primi ricordi della mia infanzia.

Con l’aiuto di mio cugino Giuseppe Testa, appartenente alla paranza barrese dell’Insuperabile ho ricostruito un po’ di storia delle paranze.

Prima degli anni novanta le paranze a Barra erano riconosciute col cosiddetto paranzaro che le portava.

Quindi la paranza di Trinchese (quella di Nola), la paranza di Cicciotto (l’insuperabile barrese), la paranza di Talese sempre di Nola, la paranza di Fiore di Brusciano.

Successivamente si è cercato di dare alle paranze dei nomi propri, come delle squadre di calcio con i rispettivi gagliardetti.

Le paranze storiche di Barra

Quindi il 4 Ottobre 1986 a Barra nacque l’insuperabile barrese. poi nacquero la Mondiale, la Formidabile, la paranza Papera della famiglia Scotti, e l’ultima arrivata la paranza Partenope che è nata da tre quattro anni ed ha fatto un paio di feste.

A Barra c’era anche un’altra paranza la Ultras Barrese che però dopo una decina d’anni di attività si è sciolta.

Le paranze storiche di Nola

Le paranze di Nola protagoniste del giugno nolano, hanno subìto lo stesso percorso di quelle barresi, ossia prima identificate col nome del paranzaro e successivamente hanno assunto una identità propria.

La paranza di Trinchese ha assunto il nome Paranza San Massimo di Nicola Trinchese, ci sono poi i Volontari nolani, la Fantastic Team che è nata negli anni novanta ma la prima festa la fece a Barra-

C’è poi la paranza Pollicino, la paranza Stella di Giuseppe Guerriero.

Recentemente è nata una paranza giovane chiamata l’Orgoglio nolano.

Le paranze storiche di Brusciano

Per quanto riguarda le paranze di Brusciano abbiamo i volontari di Brusciano, la gioventù bruscianese, l’uragano bruscianese e la paranza Passo Veloce.

Sono i protagonisti dell’agosto bruscianese, la festa dei gigli di Brusciano in onore di Sant’Antonio.

Le paranze storiche di Casavatore

A Casavatore ci sono tre paranze: la paranza nuova gioventù di Casavatore, la paranza San Giovanni Casavatorese e gli spartani di Casavatore.

Le paranze di Crispano

A Crispano le paranze storiche protagoniste del giugno crispanese sono i tigrotti crispanesi e i giovani di Crispano.

Fondazione festa dei gigli

La Fondazione Festa dei Gigli, presieduta dal dott. Mario Cesarano, è un ente che ha sede presso il comune di Nola.

Il suo scopo è valorizzare e promuovere la festa a livello nazionale ed internazionale.

Oltre a tutelare la festa tutela anche il Giglio, nella sua unicità e tutte le botteghe artigiane depositarie da secoli delle tecniche di costruzione, promuovendo l’istituzione del museo della cartapesta e della scuola di arti e mestieri, affinchè in futuro ci siano ancora le conoscenze di tutte le tecniche gigliesche per costruire manufatti originali e nel rispetto della tradizione popolare nolana.

Ogni anno la fondazione il mercoledì successivo alla festa, consegna il premio giglio virtuoso alla migliore paranza che si è distinta per il suo lavoro durante l’anno e durante la processione.

Grazie alla fondazione oggi il giglio nolano è patrimonio immateriale dell’Unesco.

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