napoli misteriosa logo nuovo

Un portale a cura di Marco Ilardi

Isolotto di San Martino la storia ed i misteri

isolotto di san martino storia e leggenda
Di cosa parla questo articolo
Facebook
Twitter
LinkedIn

Che cos’è l’isolotto di San Martino?

L’isolotto di San Martino è un promontorio che si trova nel comune di Monte di Procida in provincia di Napoli.
Fa parte del parco naturalistico di Torrefumo e si trova in una zona incontaminata, ricca di macchia mediterranea ed è circondata da uno spettacolare paesaggio marino.
Dai suoi scogli si può godere di una fantastica vista sui Monti Lattari, sulla costa sorrentina, la baia di Napoli e l’isola di Capri, oltre che di Procida ed Ischia.
E’ stato in tempi antichi sede di estrazione della pozzolana che ne ha abbassato l’altitudine di sedici metri.
Inoltre, ospita numerose specie di uccelli marini come gabbiani, storni e gabbiani cinerini che nidificano nelle rocce vicine.
L’isolotto di San Martino è sicuramente un luogo magico e affascinante che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.

L’oasi naturalistica di Torrefumo nei Campi Flegrei

L’isolotto di San Martino si trova in un oasi naturalistica chiamata di Torrefumo dove troviamo pure una piccola laguna di acqua salmastra dove sostano uccelli migratori, la spiaggia di Acquamorta ed il promontorio di Monte di Procida.
Questo luogo incontaminato di grande pregio paesaggistico è stato riconosciuto come Riserva Naturale Regionale nel 1995 ed è parte dei Campi Flegrei.
Tra le principali caratteristiche dell’isolotto di San Martino si possono notare la macchia mediterranea, le praterie costiere, le dune sabbiose, gli stagni salmastri, che formano un habitat ideale per la fauna locale.
Nella zona, infatti, è possibile avvistare volatili migratori come il Cavaliere d’Italia e lo Sparviero di palude che sostano in questa area ricca di biodiversità.
L’isolotto di San Martino è una meta consigliata a chi desidera fare una bella passeggiata e trascorrere del tempo immerso nella natura.

Inoltre qui sono presenti varie attività ricreative come escursioni a piedi, in bicicletta o con le canoe per esplorare la laguna e vivere l’emozione di osservare da vicino i capricci della natura.
In questa Riserva Naturale Regionale si possono trovare anche numerose specie animali tra cui gabbiani, falchi, poiane e folaghe. Tuttavia l’isolotto di San Martino offre anche l’opportunità di ammirare i magnifici tramonti e godere della bellezza del mare della Campania.
L’oasi naturalistica Torrefumo rappresenta dunque un paradiso terrestre dove poter respirare aria pura ed assaporare la pace della natura selvaggia e incontaminata.

Storia e vicissitudini dell’isolotto di San Martino

L’isolotto di San Martino faceva parte del promontorio di Monte di Procida, quando un po’ l’erosione un po’ un violento maremoto lo staccarono dalla terraferma trasformandolo in un isolotto nel 1488.

L’isolotto si chiama così perché era dedicato a San Martino di Tours, un santo che riconobbe Cristo sotto le spoglie di un mendicante e gli donò il suo mantello per ricoprirlo.

Un tempo sull’isolotto c’era una piccola chiesetta detta di San Martiniello che fu distrutta proprio dal maremoto di cui parlavamo prima che trasformò il promontorio in una isoletta, ed i fedeli quindi dedicarono l’isoletta proprio a San Martino.

Sull’isola si sono alternate una tonnara nel Settecento ed un siluripedio, una fabbrica dove testavano i siluri durante la prima guerra mondiale.

Ma è verso la metà degli anni cinquanta che si infittiscono i misteri legati all’isolotto, ma questa volta non parliamo di leggende e fantasmi ma di politica.

Alla fine degli anni cinquanta il comune di Monte di Procida decise improvvisamente con una delibera del mese di gennaio 1959 di vendere l’isolotto per fini turistici.

Si aggiudicò l’appalto un certo Antimo Esposito, un emigrante che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti che si aggiudicò la proprietà dell’isolotto per 18 anni a due milioni di lire l’anno.

Ma c’è un problema: per raggiungere l’isolotto dalla terraferma bisogna passare da un tunnel che non è proprietà del Comune di Monte di Procida ma dello stato che chiede ad Esposito la somma di ben cento milioni di lire.

Grazie all’avvocato Morrica e al signor Tozzi, un medico e politico locale, Esposito riesce miracolosamente ad avere la concessione di accesso all’isolotto per cinque anni alla somma di un milione e mezzo all’anno.

Lo stabilimento balneare dell'isolotto di San Martino nel 1962
Lo stabilimento balneare dell’isolotto di San Martino nel 1962

Entrano in scena però altri personaggi oltre all’avvocato Morrica come un certo Vincenzo de Falco, socio di Lucky Luciano il braccio destro di Al Capone.

Negli anni sessanta e settanta quindi l’isolotto divenne un posto molto alla moda oltre che per la sua bellezza anche per la presenza di uno stabilimento balneare, una discoteca ed un ristorante.

Anche mio padre mi raccontava di andarci molto spesso da ragazzo, era un posto bellissimo.

Questo posto è rimasto una attrazione fino a metà degli anni novanta.

Dal 2014 è tornato di proprietà del comune di Monte di Procida.

L’isolotto di San Martino chiuso quando riaprirà?

Negli ultimi anni purtroppo questo luogo magico è caduto nel degrado e nell’abbandono: il tunnel che consentiva di raggiungerlo via terra è infatti interrotto e il ponte che lo congiungeva alla terraferma fatto di piloni di cemento armato col tempo è crollato.

Speriamo che il Comune di Monte di Procida trovi presto una soluzione per restituirci uno dei tanti angoli di paradiso dei Campi Flegrei e della Campania.

© RIPRODUZIONE VIETATA

È vietato che l’ articolo, se non in sua parte (non superiore al decimo), sia copiato in altro sito.
Per la citazione o riproduzione degli articoli e dei documenti pubblicati in questo sito, anche in caso di pubblicazione di un estratto parziale, è sempre obbligatoria l’indicazione della fonte e/o l’inserimento di un link diretto alla pagina di riferimento.

Altri articoli che potrebbero interessarti